Mercoledì 4/08/2004
La vuoi la papapappa col popopopopopopopomodoro
Sveglia alle 8 in marcia alla volta di Carpane, frazione di Vigonza, dove un'orto
che si è guadagnato il nome di piantagione ci attende davanti casa dei
miei nonni materni.
La nonna ci accoglie sorridente, il nonno rivolge uno sguardo grato al cielo
comprendendo che finalmente può smetterla di lavare pomodori e si ritira
in casa. La mamma ed io ci cambiamo, mi fanno mettere una "traversetta",
un prendisole stampato a fiori rosa e turchese chiaro che era di mia nonna paterna: è carino
e mi sta bene, anche se in realtà penso che sia inutile visto che devo
solo passare un po' di pomodori...
Previsione errata.
Le pentole già bollono da ore e mamma e nonna cominciano a tagliare e
preparare nuovi pentoloni dividendo pomodori per la salsa e pomodori per i pelati.
Io vengo messa in cucina, macchina per passare ancorata al tavolo, bacinelle
e secchi. Comincio con un lavoro che mi sembra facile e leggero, abbinare i vasetti
al loro coperchietto.
Sbagliato.
Perchè ho 4 coperchietti orfani e due vasetti nudi e senza cappellino?
Accidenti. Nonno cercami i vasetti per piac... dorme: seduto a tavola, testa
penzoloni e ronzio di sottofondo. Ok, intanto batsa così, cominciamo a
passare.
E così si comincia, la manovella gira senza posa, il sugo scende da davanti
e io svuoto scodelle di salsa una dopo l'altra nel pentolone, le bucce cadono
a blocchetti nel catino e io le ributtop nel passino scoprendo che di sugo ne
esce un'altra camionata da quelle buccette secche. Il ciclo di chiude con gli
scarti prosciugati dentro il secchio e con una pausa in cui lascio il passino
per mettere la salsa nei vasetti e richiuderli. Bacinelle di pomodori bolliti
si alternano sul tavolo a ritmo inquietante, quando il livello dei pomodori cala
dandoti un senso di sollievo e soddisfazione per la vista della tua opera quasi
conclusa, la mamma o la nonna, curve e zoppicanti come il gobbo di Notre Dame
portano, reggendolo contro il fianco, un nuovo catino di globetti rossi.
Ho la faccia stravolta, mio nonno dorme e mi occhieggia di tanto in tanto solo
quando faccio rumore avvitando il coperchietto al barattolo, la salsa scende
come un fiume di lava basica che devo sapientemente alternare a quella più vischiosa
della seconda passata du bucce per evitare che il tutto diventi troppo acquoso
(acquoooooso).
E vasetti. Vasetti a perdita d'occhio. Sul
tavolo non ci stanno più e, tragedia, ne ho ancora soltanto
tre di vuoti mentre là fuori
sul davanzale un nuovo catino fumante mi attende e non è solo,
perchè più in basso davanti alla porta, una schiera
di scolapasta contiene altri pomodori che sgocciolano beati e paciosi.
E' come un film dell'orrore con effetti
speciali olfattivi, all'inizio, quando la scena familiare
perfetta comincia ad incrinarsi e il lavoro contadino diventa maniacale
e una ragazza rinchiusa nella cucina gira vorticosamente una manovella
con un luccichio malsano nello sguardo (e tracce di pomodoro nei
capelli... sembra uno splatter dal gusto retrò). E'
la versione riadattata de La Casa Nella Prateria, con me che con
indosso il vestito fiorato, sento solo la mancanza di un foulard
a pois sui capelli.
A mezzogiorno mio nonno si risiede a tavolo perchè è scoccata l'ora
X, si pranza. Ma quei pomodorini arroganti hanno avuto la precedenza così cominciamo
a mangiare solo a mezzogiorno e un quarto, con grande disapprovazione del nonno
che boccheggia per la fame.
Tempo di spreparare e ripristinare il tavolo da lavoro, si riprende e nel mio
passa-passa mi diletto ad ascoltare il sottofondo di mia madre e di mia nonna:
-nonna: "ah che
mal di schiena su sta sedia..."
-mamma: "taci
mamma, a me fa male il culo a stare sul tuo sgabello!"
-nonna: "donna
di città! ...e tu, Checco, vai a prendere la "caliera" [calderone]"
-nonno: "dove?"
-nonna: "lì"
-nonno: "lì dove?"
-nonna: "lì!"
-nonno: "non
c'è.."
-nonna: "lììììììì!!!!!"
ecc.
Ore 16:00, crollo sul divano ancora tutta incrostata di salsa e mi sveglio solo
per tornare a casa alle 19:15. Da domani, pasta
al burro.
Domenica 1/08/2004
Mare mare mare ma che voglia di arrivare
Sondaggio: se la pipì dei bambini è davvero santa come
dicono, lo sputo com'è?
Uno va in gelateria per mangiarsi quella coppetta monopalla al limone, giusto
per togliersi lo sfizio e non sgarrare troppo, e cosa si deve vedere come antipasto?
snarocchio di bambino.
Insomma c'è questo papà con due bambini che aderiscono come ventose
al vetro che protegge i contenitori del gelato mugugnando i gusti che vorrebbero
(circa tutti), quando uno dei due molla uno starnuto di quelli a spruzzo
di idrante. Così, liscio, una sputacchiata di saliva sul vetro dal diametro
di una quindicina di centimetri. E lì anche la povera gelataia
ha mollato cono e paletta indignata e prendendo straccio e Vetril è venuta
davanti a ripulire la patacca.
"Potevi anche educarli meglio e dirgli che ci vuole la mano quando fai lo
starnuto!" (è straniera la gelataia). Ah! Meno male! Brava bionda.
Il papà annuisce distrattamente ma non fa una piega, il bambino sputacchione
torna a dar prova di aderenza invidiabile riattaccandosi al vetro come nulla
fosse, ma stavolta mischiando la sua saliva al Vetril.
Ah, con che gusto mi sono mangiata la mia coppetta...
Martedì 27/07/2004
Starry starry night paint your
pallet in blue and grey
Ma perchè non
trovo un oaio di scarpe? perchè non trovo pantaloni? e le
gonne? le camicette? chi è quella
sguaiata dalle mani bucate che è passata prima di me razziando
tutti gli stand di tutto il Triveneto? E soprattutto,
quella donnaccia doveva proprio avere la mia stessa taglia?
Ah già, e poi, perchè mia
madre insiste ad accusarmi che le mie gambe si allungano nottetempo o che il
mio didietro si ingrossa nello stesso arco di tempo causando l'accorciamento
dei pantaloni, invece di ammettere che forse ha sbagliato a prendere le misure
per cucire l'orlo?
Perchè Valentino
non mi telefona dicendo che è venuto a sapere della mia triste
situazione e che sì, trova anche lui che sia tutto molto ingiusto
e disdicevole e dal momento che comprende bene il mio disagio, provvederà entro
sera a spedirmi un container pieno di vestiti e scarpe? Valentino,
so che non commetterai l'errore di scordarti le borsette abbinate.
Forse è molto occupato. Mmm... Signora Miuccia, nemmeno lei?
Giovedì 22/07/2004
lalalala tororororotororo
Un tizio in calzamaglia vestito da muflone nero scivola sul ghiaccio gonfiano
le sue piume (che già come muglone è una cosa strana) e dopo un
attimo eccole che arrivano, uno stormo di bianchissime principesse-cigno
che volteggiano sulla pista formato pasticca del teatro e sembra davvero
che siano lì sul lago a pelo d'acqua agitando le loro zampette (cosa che
fa saltare pezzi di ghiaccio un po' ovunque). E poi arriva il principe (o almeno
suppongo che quello con la casacchina dorata e il sedere d'acciaio inguainato
di lycra candida sia il principe) che prende a ballare con la Prima Meringa:
tutù di tulle con ghirigori argentati e coroncina piumata.
Da grande voglio fare la ballerina. Anzi no, il cigno. O
la meringa.
Sarebbe stato tutto così bello e perfetto se io non avessi pensato che
per mantenere una pista di ghiaccio in luglio fosse necesssaria una temperatura
bassissima e non mi fossi portata via la pashmina oltre ad avere indossato i
collant sotto i pantaloni. E così sono morta di caldo, usanto la pashmina
come ventaglio, mentre Piciobin trasudava come un cotechino al mio fianco nel
palchetto.
Vado va. Li mettono i tutù in saldo?
Domenica 18/07/2004
Bim bum bam
Sul pavimento del salotto dell'appartamento di Barbara cinque paia di piedini
si allungano stiracchiandosi e 10 occhietti incominciano ad aprirsi sonnacchiosi,
quando una delle anime beate che ormai si è destata dal sonno ha la bella
idea di chiedere:
Patti: "micia, hai l'orologio tu? che ore
sono?"
Hime: "mmm... uh! oh! sono le 16:10!"
Seguono singhiozzi e movimenti scomposti degli altri 3 ex-dormienti in preda
al panico: scatto a molla di Lisa, suono gutturale di Paolo e... beh, Fulvio
non l'ho visto in quel momento, mentre Mattias continuava a dormire sereno come
se il caso non fosse suo. La sottoscritta salta in piedi fiondandosi per non
si sa quale collegamento logico verso il bagno, per poi far subito ritorno in
salotto lamentandosi del fatto che qualcuno stava sotto la doccia rendendo quindi
inagibile il bagno stesso... nel mentre la Patti chiedeva "ma...
micia... sei proprio sicura dell'ora?" e la sottoscritta,
riesaminando con meticolosità il quadrante e le lancette, rettificava
serafica "oh... ma no! sono le *8:10*!" realizzando
di aver letto l'ora in modo speculare. Mattias apre il suo primo
occhietto, mentre gli altri 4 guardano la povera piccola Hime come fosse la bambina
autistica che effettivamente sembrerebbe essere in quel momento.
Questo è stato il mio primo
Redentore a Venezia, decisamente sbrillosissimo e sfiancante, decisamente
divertente.
Non sapevo che i fuochi durassero quasi un'ora *_* nè sapevo di essere
in grado di tenere ai piedi i sandali con il tacco per tutto quel tempo e di
poter balzare con leggiadria degna di un ippopotamo su e giù dalle barche
con le stesse calzature, mentre Fulvio faceva cadere le bottiglie di aranciata
SanPellegrino tutte dentro il canale, pretendendo di convincerci che sì,
era cmq assolutamente bevibile (e da lì la Cocacola andò a ruba).
Mamma Micia, sono felice di
aver scaldato i miei piedini contro i tuoi questa notte, l'odore
di fumo e cozze che hanno assorbito i nostri capelli resterà impresso
sul mio saccopeloso a vita: non ho cuore di lavarlo.
Mercoledì 14/07/2004
Sotto i raggi del sole
com'è bello sognare
La ricerca di lavoro continua al suo solito, niente di nuovo direi, se non qualche
risorsa in più fornita dalle zelanti (tachenti) signorine dell'ESU. Vedremo,
nel frattempo ripasso il glossario del piccolo bancario in vista del colloquio
di domani; non ci speravo ma ho passato la prima selezione e questo significa
che domani mattina avrò l'occasione per sgomitare con un imprecisato numero
di sfidanti durante il colloquio di gruppo. Sarò brillante e sfacciata,
a costo di zittirli infilzando con discrezione i loro piedi con i miei tacchi,
non permetterò ai miei avversari di surclassarmi.
Sono pur sempre una comare, ho uno
standard di chiacchiericcio da rispettare, io.
Federico ha avuto oggi la sua esperienza del terzo tipo con una delle ragazze
di Mondolibri, quelle inarrestabili faccia tosta "Ciaounadomandatipiaceleggerechemusicaascolti?".
Pur passando lì davanti circa 4 volte al giorno -che fortuna abitarci
accanto...- la ragazzina che mi dice "ma
dai, e aspetta *patacca*!" quando cerco di allontanarmi
non mi era mai capitata. Ma lui non è un ragazzo furbo evidentemente e
ha perso l'occasione per insultarla di rimando.
Trovo che siano pretenziosi. Non si rendono conto che dovrebbero accontentarsi
nel ricevere risposte tipo "oh grazie, l'ho già fatto quel test" o "ho
già la tessera grazie" mentre la gente si defila con un sorriso cortese?
C'è una cosa che desidero dire da un sacco di tempo ma non ho mai il coraggio
di fare: quando arriva il momento della frase di rito "hai già risposto?
allora hai la tessera?", rispondere qualcosa del tipo "levati dai piedi!" o "fatti
i fatti tuoi". Poi però mi fa brutto e rinuncio sempre.
Lunedì 12/07/2004
-
Assemblea condominiale: spero che affoghino tutti
nelle loro infiltrazioni.
Martedì 29/06/2004
Ahhh l'amore questo folle sentimento che
Ero in cucina e stavo preparando la tavola... eh? no! lo giuro! ero *davvero*
in cucina e stavo preparando la tavola, non è nè una storiella,
nè un modo vile per camuffare una delle mie incursioni al frigorifero.
Beh, stavo lì con la mamma che ricavava palline dal melone (si è comprata
lo scavino e adesso mangeremo palline di tutto per chissà quanto) quando
si sente un rumore tipo operai che trotterellano sul tetto.
-Hime: <mette i pietti>"ma che è?" <pensando
già agli incivili del piano
di sopra>
-mamma: <pallinando il melone>"sono i piccioni sulla
tettoia della Veronica"
-Hime: <perplessa, bicchieri in mano>ma quale? quella
di eternit?! e
cosa fanno, ruspano?"
-mamma: <pallinando il melone>"no, si accoppiano;
o meglio, lui vorrebbe,
ma lei non credo"
-Hime: [pensiero: e te come fai a sapere ste cose?] "ma
che casino
fanno."
Non mollare picciona, fai la sdegnosa e lascia che
quello lì si cappotti giù dalla tettoia... che almeno
abbiamo una possibilità in più di non passare l'estate
a raschiare anche le cacchine dei tuoi pulcini dai davanzali di casa.
...
Ma porca paletta, persino la picciona ha il fidanzato! asssragarrhhhsasasasash!
Giovedì 24/06/2004
Dottore dottore...(e cinque)
Evviva! un'altra dottoressa! Dò il mio personale benvenuto alla Valval nelle
nutrite schiere dei neo-disoccupati, si goda i festeggiamenti perchè da
domani saranno colpi mancini e gomitate nel duro mondo del caccialavoro.
Sono molto fiera di aver preso la situazione in mano e aver istigato la Valval
a bere, altrimenti a quest'ora quei puritani dei suoi amici stavano ancora lì a
darle kiwi e nutella.
Io da parte mia faccio progressi alla velocità di una lumaca secca.
Domani riprendo il giro delle agenzie di lavoro interinale, chissà, qualcuno
potrebbe propormi di lavorare in una gelateria per l'estate... magari non è tanto
qualificante, nè utile al mio curriculum, ma trarrei grande vantaggio
dal portare a casa gli avanzi di gelato della giornata e... ma se vieni assunta
in un negozio d'abbigliamento, hai davvero diritto al 10% di sconto sulla merce?
Se lo imponessero per legge potrei anche affezionarmi al politico in questione.
Non mi piace questo caldo umido, le persone puzzano. A
volte l'odore è così penetrante che mi viene il dubbio "porca
miseria, sarò mica io?!" ma mi annuso, mi annusa la mamma
e concludiamo che no, non siamo noi, perchè noi ci laviamo
e deodoriamo, perchè noi usiamo molto cotone e poche fibre
dal nome stilosamente incomprensibile (e più suona anglofono,
più è sintetico, e più è sintetico, più innesca
reazioni chimiche pestilenziali a contatto con la pelle).
Ora capisco se uno è appena uscito dalla palestra e fa parte di quelle
persone che abitando lì vicino preferiscono lavarsi a casa propria (...
non nominerò nemmeno quelli che il lavaggio lo saltano a pie' pari, perchè "tanto
loro non sudano"), ma le signorine pastellosamente vestite, con tacchetti
e collanine... quelle cosa fanno? Sì, lo so che passare dai 15 gradi della
Rinascente ai 30 gradi del Liston non è uno scherzo... ma da lì ad
attirare le mosche, ne passa eh.
E non cospargetevi di acque profumate, l'effetto è lo stesso che si ha
entrando in un bagno pubblico a fine giornata, quando l'ultimo, stoico, vago
sentore del disinfettante si mischia a ben altro.
Luridi!
Domenica 13 Giugno 2004
Tanti auguri a te
Salve gentili utenti, sono la webmistress, sì, quella latitante.
Pensavate vi avrei stupito con effetti speciali e ricchi aggiornamenti e invece
non solo non ho scritto una riga sul viaggio in Giappone, ma non ho nemmeno inserito
la photogallery eeee ho fatto preparato un layout nuovo degno di un interdetto
*_*...
ma
quante
ne
so?
Dai, un'altro giorno, non stiamo qui a fare i precisini.
E poi oggi è suonato il gong: lacrime e stridore di denti.
Il tempo scorre inesorabile, ... possibile che sia già arrivata in prossimità della
famigerata fine del rotolo di carta igienica, fase in cui lo srotolamento,
si sa, è fulmineo (e all'improvviso ti coglie il cilindretto di cartone,
lasciandoti inerme sulla tazza... e dico appunto io, vedi come tornano utili
le tavolette giapponesi con la moquette o quelle preriscaldate... signori, per
cortesia, stiamo divagando, un po' do contegno.)?
Ahhhh porcaccia come sono vecchia (sebbene, sia chiaro, per niente incartapecorita...
e lo preciso perchè già sentivo il chiacchiericcio dei maligni
di sottofondo... 'stardi). Evito il difficile conto alle vostre menti in vacanza
ed esplicito con orrore di essere arrivata alle 24 tiratine d'orecchi.
La vera bellezza di compiere ogni volta un numero maggiore di anni è la
selva di candeline che viene pian piano a crearsi sulla torta. Selva che in casa
mia è stata tristemente abolita e sostituita da una (UNA) candelina simbolica.
Ci sono volte in cui il simbolico mi sta sull'anima, eccone una. Voglio che la
mia torta sembri un'altarino votivo! voglio uno sfavillio di luci! voglio
un'illuminazione a giorno su quella cavolo di torta! e invece no, che
tanto cosa te ne fai, la cera cola sul cioccolato e sai che schifo? eh! dai,
non fare la bambina. Ma va va va, te e la cera! Mamma, e dai soddisfazione a
ste api per una volta!
Il cellulare miagola da ieri notte scandendo sms di auguri, messenger invece
cinguetta poco... adesso mando a tutti un messaggio con la faccina arrabbiata
così elemosino gli auguri da tutti. Chissà com'è,
chissà perchè, odio invecchiare ma gli auguri mi piacciono molto.
Finora ho aperto un solo regalo, quello di Piciobello... la borsa di paglia che
corteggiavo da diverse settimane, gironzolando attorno allo stand della Rinascente.
Picio, anche se il copyright dell'idea non è tuo, apprezzo molto... ho
già fatto le prove vestito e le prove passeggiatina per casa :P questo
dovrebbe dirti quanto mi piace.
Il regalo degli zii sta lì nel sacchetto... lo aprirò stasera a
cena dai nonni... ma io so cos'è *_* sto già gioendo *_* me te
magno brutto sacchettino, apriti ora! >_<
Al voto non si scappa. "Mamma cos'hai votato? e te papà?".
Questo è comunemente
definito come "prendere spunto" (formula analoga veniva usata
a scuola durante i compiti in classe). D'altra parte sono uno peggio dell'altro:
si palleggiano
i voti da un'elezione all'altra, perchè ogni volta ti riduci a votare
l'opposto
di quello che hai scelto la volta precedente.
E a questo si sommano il tempo (oggettivamente tanto) perso in coda e la cattiva
qualità di questa attesa che viene ingannata dall'intrattenimento di:
1) signora
stilosa con cane maltese che "deve avere un po' di artrosi... sarà perchè non
lo
porto a spasso mai" (io e il cane ci siamo lanciati un'occhiata molto eloquente);
2) signora rompi balle con marito rompi balle che criticano la struttura della
scuola e
l'indecenza delle misure di sicurezza.
"Guarda quanti pochi giovani sono venuti a votare!". Signora mia, tutti
più intelligenti di me che sto qui a scrocettare fogli grandi come tovaglie
che per essere richiusi
hanno bisogno della perizia di un geometra.
La torta in frigo urla il mio nome... è proprio disperata
la piccina, se apro la portella del frigo so già che si butterà giù dal
ripiano.
So che anche Picio urla disperato, solo che lui invoca il nome della torta. Per
questo la mamma ha creato una mini tortina da una costola di budino avanzata
dal preparato della torta madre. Ed ora io sento chiaramente le due piccine chiamare
all'unisono dal frigo. Credo che accorrerò ad esaudire il loro desiderio...
Picio, alza le chiappe dalla sedia o la piccola me la scofano da sola! (per la
grande c'è un dispositivo d'allarme che mi impedisce di mangiarlo prima
di cena... la torta può essere consumata solo all'interno delle mura di
casa dei miei nonni, se trasgredissi un ciocochip mi farebbe esplodere le budella).
Vado a molestare un'altro po' di persone per reclamare il mio diritto agli auguri.
Adieu!.
PS: è meglio rifare tutto in lilla o tenere il color vomitincacarella?
*_* (tanto non terrò conto comunque della vostra opinione :P)
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